L’UOMO, IL TEMPO E LE BANCHE DEL TEMPO

Banca del Tempo Riviera delle Palme

A proposito del tempo, se ci pensiamo bene l’uomo alla fin fine è fatto di tempo che lo utilizza in tutte le sue declinazioni per compiere gli atti della sua vita quotidiana. Filosofi, teologi, economisti, scrittori hanno discettato a lungo sulla natura e sul valore del tempo.

“Che cos’è il tempo? – si chiedeva Sant’Agostino nelle sue Confessioni – se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più.”

“Il tempo è come un fiocco di neve -scrive Romano Battaglia- scompare mentre cerchiamo di decidere che cosa farne”, mentre Marcel Proust nella sua “Recherche“ propone la sua versione: “Il tempo di cui disponiamo ogni giorno è elastico; le passioni che proviamo lo dilatano, quelle che ispiriamo lo restringono, e l’abitudine lo riempie.”

Avere il potere sul tempo significa essere padroni degli uomini e dei loro corpi. La lagna più ricorrente nella nostra attuale società è: “non ho tempo” perché abbiamo smesso di autodeterminare il nostro tempo, non siamo più padroni del nostro tempo. Il nostro paradigma economico-sociale, ci prevede soltanto come funzionari di un apparato produttivo al quale abbiamo rassegnato non soltanto la nostra professionalità ma soprattutto il nostro tempo.

Cosicchè ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi – ammonisce Tiziano Terzani – le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono,siamo bravissimi a inventarle.”

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